
Steatosi epatica: un’epidemia subdola che colpisce milioni di persone
Il fegato è molto più di un semplice filtro: è il direttore d’orchestra del nostro metabolismo. Insieme all’intestino, è l’organo più vulnerabile a una cattiva alimentazione, ed è proprio questa che porta nel tempo a una condizione sempre più diffusa: la steatosi epatica, conosciuta anche come fegato grasso.
Negli ultimi anni, questa problematica è stata ridefinita a livello clinico con una nuova sigla: MASLD (Metabolic dysfunction–associated steatotic liver disease), ovvero epatopatia steatosica associata a disfunzione metabolica.
Ma di cosa si tratta, esattamente? E perché dovremmo tutti preoccuparcene?
Indice argomenti:
Cos’è la steatosi epatica (MASLD)?
La steatosi epatica si manifesta quando il fegato inizia ad accumulare eccessive quantità di grasso, compromettendo la sua funzione. La nuova classificazione MASLD impone la presenza di almeno un fattore di rischio cardiometabolico, come:
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Obesità
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Diabete di tipo 2
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Ipertensione arteriosa
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Trigliceridi elevati
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Colesterolo HDL (buono) basso
Quando il fegato si appesantisce di grasso, l’intero metabolismo corporeo ne risente. Significa che l’organismo è fuori equilibrio, e che molte funzioni vitali possono essere compromesse.
Un’epidemia sottovalutata ma in forte crescita
Oggi, il 33,5% degli adulti è già colpito da MASLD. Le previsioni sono allarmanti: si stima che entro il 2040 questo dato salirà al 55,7%.
E non parliamo solo di adulti: la steatosi epatica colpisce uomini, donne e persino bambini. È un vero e proprio allarme globale per la salute pubblica, troppo spesso ignorato.
Nelle persone affette da diabete di tipo 2, la prevalenza della malattia raggiunge il 65,3%.
Conseguenze gravi sulla salute generale
Non si tratta di una semplice condizione “da tenere sotto controllo”: chi soffre di steatosi epatica ha un rischio aumentato del 37% di sviluppare eventi cardiovascolari rispetto a chi ha un fegato sano.
Ma non solo: la MASLD è stata collegata a un aumento significativo del rischio di tumori extraepatici, in particolare il cancro al colon-retto, con una probabilità del 50% più alta rispetto ai soggetti sani.
Inoltre, la presenza di grasso nel fegato ostacola il dimagrimento, favorisce la resistenza insulinica e può evolvere nel tempo in diabete di tipo 2.
Il ruolo dell’intestino e del microbiota
Il 70% del sangue che arriva al fegato proviene dall’intestino. Esiste un asse intestino–microbiota–fegato che regola molte delle sue funzioni. Se questo equilibrio viene alterato, si crea una condizione nota come disbiosi intestinale, che può produrre una molecola infiammatoria chiamata LPS (lipopolisaccaride).
Questa sostanza è estremamente aggressiva per il fegato, favorendo infiammazione e degenerazione cellulare.
Cosa puoi fare oggi per proteggere il tuo fegato dalla steatosi epatica?
La buona notizia è che la steatosi epatica può essere prevenuta e in molti casi reversibile, se si interviene per tempo con una corretta alimentazione, idratazione profonda e integrazione mirata.
Come naturopata con esperienza ventennale, consiglio un approccio integrato che agisca in profondità, andando a ripristinare le funzioni epatiche e intestinali.
Uno dei prodotti che consiglio con maggiore frequenza ai miei clienti è Premium Plankton Oil, un integratore ricco di omega-3 marini di altissima qualità, che supporta:
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la funzione epatica
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il metabolismo lipidico
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la risposta infiammatoria dell’organismo
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