Psoriasi
20 Gennaio 2020 By Stefano Zanardi Non attivi

Carenza di vitamina D: Una possibile causa di rischio per la psoriasi

Carenza di vitamina D: una possibile causa di rischio per la psoriasi

Bassi livelli di vitamina D sembrano essere una delle cause della psoriasi, questo è quanto riportato in uno studio statunitense. Ma servono ulteriori conferme. Allora come decifrare i risultati e come regolarsi.

L’importanza della vitamina D per la salute è ormai risaputo da tempo.

Bassi livelli di vitamina D aumentano infatti il rischio di osteoporosi e secondo diversi ricerche potrebbe avere una funzione anche in alcune malattie autoimmuni, fra cui l’artrite reumatoide, la malattia di Crohn, il lupus eritematoso sistemico e la sclerosi multipla.

Alcune ricerche hanno anche evidenziato che potrebbe anche prevenire o rallentare lo sviluppo del cancro.

Ci sono inoltre già dei segnali di una potenziale correlazione fra bassi livelli di vitamina D e psoriasi e oggi un nuovo studio lo confermerebbe.

Lo studio, svolto dalla University of Kansas, è una meta-analisi, una revisione di numerosi studi sull’argomento.

I risultati sono stati pubblicati sul Kansas Journal of Medicine.

I riflettori sulla vitamina D

La vitamina D è prodotta in modo naturale dal nostro organismo quando siamo esposti al sole e questa è la sorgente principale – anche se è pure contenuta in alcuni alimenti, come uova, carni e pesce.

Molte persone soffrono di un’insufficienza (più lieve) o di una carenza di vitamina D.

Secondo recenti analisi, ad avere questa carenza vitaminica potrebbe essere la metà degli italiani. Questo accade soprattutto in inverno a causa della minore esposizione ai raggi solari.

Da molto tempo la possibilità della supplementazione di vitamina D è oggetto del dibattito medico-sanitario, con risultati e pareri a volte discordanti, anche se si sta cominciando a delineare una propensione al suo impiego.

Per la psoriasi, talvolta, esporsi ai raggi del sole si è dimostrato un valido metodo per alleviare i sintomi e anche per questo gli scienziati sono incoraggiati a focalizzarsi sul ruolo della vitamina D.

È infatti dimostrato che questo fattore abbia un ruolo fondamentale nella proliferazione e nella rigenerazione dei cheratinociti, ovvero delle cellule più abbondanti della pelle.

Per questa ragione, si ritiene che dei bassi livelli di vitamina D possano aumentare il rischio di problemi alla pelle.

E le conferme non mancano: alcune ricerche hanno osservato un collegamento con alcune malattie autoimmuni della pelle, come il pemfigo volgare, il pemfigo bolloso, l’alopecia areata e la vitiligine.

Lo studio sulla vitamina D

Per tutti questi motivi, i ricercatori hanno svolto un’analisi dei risultati di diversi studi.

Inizialmente ne hanno selezionati 107, ma solo alcuni hanno soddisfatto i parametri dell’indagine.

In tutto, sono stati presi in analisi i dati di 693 pazienti con la psoriasi e più di 6.200 casi di controllo che non avevano la malattia, tutti residenti negli Stati Uniti.

Vitamina D: i risultati

Il resoconto delle ricerche mostrano un rapporto significativo fra una carenza di vitamina D e la psoriasi, riportano gli autori – o meglio di vitamina D-25OH nel sangue, un pre-ormone convertito nei reni nella forma biologicamente attiva della vitamina D.

Ma gli scienziati riportano che bassi valori di questa vitamina potrebbero essere una causa della psoriasi, che rimane una malattia multifattoriale legata anche ad altre cause, come per esempio la permeabilità intestinale data da cereali, latticini e legumi, ma anche dalla Candida e Helicobacter, ecc.

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